 
                        Secondo l’American Animal Hospital Association, 76 milioni di cani e gatti viaggiano ogni anno con i loro proprietari e solo un numero esiguo – circa 2 milioni - viaggia in aereo, proprio per la volontà dei loro padroni di non sottoporre gli animali a uno stress eccessivo. Secondo un’associazione no profit di San Francisco, che si occupa del benessere di cani e gatti, l’anno scorso 5 mila bestiole sono rimaste uccise o gravemente ferite durante il viaggio nei vani cargo. Questo ha causato un’impennata nelle richieste di risarcimento per eventi di questo genere e molte compagnie aeree sono corse ai ripari, vietando del tutto il trasporto l’accesso degli animali di piccola taglia ai loro voli, oppure ponendo vincoli ancora più stretti di quelli già esistenti. >> Giovanna Maria Fagnani 23 aprile 2009 Corriere.it
Digitando su google.com "esperienze+cani+aereo" si possono facilmente reperire esperienze curiose e drammatiche di animali, destinati al trasporto in stiva, con risoluzioni tutt'altro che positive (anche se, per fortuna, non mancano le esperienze con l'happy ending).
Eccone alcuni esempi: http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=53986
http://vitadacani.info/2008/12/22/cani-in-aereo-no-grazie/
Allevatore con Air France da Capodichino (Napoli) Il cane arriva sul tappeto scorrevole insieme a tutte le valigie: devi prendere al volo la gabbia con il cane altrimenti cade dal tappeto ! E' rimasto bloccato a Parigi una notte perchè sul volo prenotato per il ritorno (con il cane) e confermato dalla Air France, non aveva la stiva pressurizzata. From dogwelcome.it
Vi sono, poi, casi, di animali caricati e trasportati in una stiva non presurizzata, la cui inevitabile fine è stata una morte tutt'altro che indolore.
La possibilità di far viaggiare adeguatamente il proprio animale da compagnia limiterebbe, da un lato gli abbandoni, ed incrementerebbe dall'altro, il turismo e l'economia.
Anche in Italia, molte persone non si spostano perché il trasporto degli amici a quattro zampe sugli aerei risulta pericoloso e deleterio per la salute fisica e psichica del proprio animale.
Negli States è stata recentemente fondata una compagnia aerea (la Pet airlines), che si è posta come obbiettivo la miglioria della sicurezza e del servizio per il trasporto degli animali domestici. Sapete da dove è nata quest'idea? Da una coppia di provati cittadini della Florida, che l'hanno proposta e sostenuta, perché non ritenevano sicuro far viaggiare il proprio cucciolo in stiva!
E allora, perché non provare a migliorare il servizio anche qui in Italia ed Europa? Nasce così l'idea di una petizione firmabile gratuitamente online sul sito avaaz.org https://secure.avaaz.org/it/petition/Tutela_per_gli_animali_da_compagnia_durante_il_trasporto_su_aeromobili/share/#
Lo scopo della petizione non è la critica vana, ma la volontà di collaborare con la IATA, l'ENAC e le compagnie aeree che vorranno interessarsi della causa, poiché il rischio della morte del proprio animale e trattamenti poco ortodossi dell'animale stesso, non sono indici di civiltà, e si vorrebbe chiedere, pertanto, che le modalità di trasporto siano incanalate verso la tutela della salute in toto dell'animale.
Come si scrive nella nostra petizione: Sarebbero nostre richieste la possibilità di sovraintendere, o partecipare attivamente, alle operazioni di imbarco e sbarco (ogni controllo di sicurezza sarà ben accetto) e l'alloggiamento dell'animale in appositi spazi accessibili (anche per gli animali che superano i 10kg di peso) durante il volo, con modalità tali da non annoiare eccessivamente il personale di volo e gli altri passeggeri. Un esempio di alloggiamento potrebbe essere la sostituzione dell'ultima fila di sedili con un numero corrispondente o superiore di kennels, utilizzabili per una tariffa paragonabile a quella per i normali viaggiatori. Oppure l'allestimento di una apposita area all'interno dell'aeromobile. Non sarà necessario dotare tutti gli aerei di tale servizio, si potranno scegliere le tratte meno facilmente percorribili per complessità e distanza con altri mezzi di trasporto, e garantire il servizio solo a determinate ore della giornata (magari quelle con minor affluenza di persone e prenotazioni?) o determinati giorni della settimana.
Sabrina Zunino
Articolo inserito il 26/08/2013