Patologia, genetica e selezione

Monorchidismo & Criptorchidismo

 Patologia, genetica e selezione

La discesa dei testicoli nel cucciolo maschio è un fattore di cui si parla in diversi contesti, dalla selezione dei riproduttori, all’acquisto di un cane per scopi di affezione. I problemi legati alla discesa dei testicoli sono due: per Monorchidismo si intende l'assenza di un testicolo nel soggetto interessato, per Criptorchidismo si intende la mancata discesa nello scroto di uno o entrambi i testicoli.

 Durate lo sviluppo fetale nei maschi si sviluppa il gubernaculum testis, ovverosia il legamento che regola la discesa del testicolo nello scroto. Cambiamenti strutturali del gubernaculum testis sono essenziali nel processo di discesa dei testicoli, cambiamento che si verifica in due fasi. Nella prima fase è una struttura mesenchimale, esso aumenta di lunghezza e volume, si estende oltre il canale inguinale dilatandolo e creando il processus vaginalis un importante estroflessione del peritoneo (membrana della cavità addominale) nello sviluppo embrionale. Nella seconda fase il gubernaculum testis si trasforma in una struttura fibrosa permettendo così la discesa del testicolo nello scroto. Al momento della nascita i testicoli sono posizionati a metà strada tra il rene e l’anello inguinale interno e dopo 3-4 giorni passano nel canale inguinale; essi raggiungono la posizione finale nello scroto tra i 35-50 giorni dopo la nascita (Ostrander & Ruvinsky, 2012; Baumans, 1982; Johnston & Archibald, 1974).

 

 La discesa dei testicoli è sicuramente regolata da diversi geni, tra i quali quelli che controllano direttamente il testosterone, AR, INSL3, GREAT, CGRP (Meyers-Wallen, 2009). Il controllo genico dei disturbi legati alla discesa dei testicoli è stato per molto tempo ritenuto un carattere recessivo (Burn & Fraser, 1966). Lo stimato autore di genetica Roy Robinson nella sua seconda edizione di “Genetic for Dog Breeders” (1991) ritiene si tratti di un poligenismo che si concentra in alcuni ceppi, famiglie o particolari individui, e da questa concentrazione deriverebbe l’espressione genica simile ad un tratto recessivo. Sospetto per un ruolo preponderante nel disturbo è una delezione del INSL3 o del Rxfp2 che codifica il suo recettore, in quanto è responsabile del Criptorchidismo nei topi (Kaftanovskaya, 2011). Attualmente, in ambito di letteratura scientifica, è considerato come un tratto autosomico recessivo, influenzato da geni modificatori e anche da fattori ambientali. (Ostrander & Ruvinsky, 2012).

 

 La diagnosi clinica si effettua per palpazione tra i 50 e 60 giorni, attraverso la quale si riscontra la mancanza di uno o più testicoli nello scroto. Quindi è possibile rilevare la posizione del testicolo se questi si trova nel canale inguinale, posizione questa che può far sperare in una discesa tardiva. Ma il testicolo potrebbe localizzarsi a livello dell’anello inguinale, o all’interno della cavità addominale oltreché in una posizione sottocutanea. In alcuni di questi casi non è possibile rilevare il testicolo ritenuto alla palpazione, quindi è necessario procedere con esame ecografico per rilevare l’eventuale presenza in posizione abnorme o la reale assenza del testicolo. Il Criptorchidismo può colpire uno o entrambi i testicoli, nel primo caso si definisce la patologia monolaterale, nel secondo caso bilaterale. Il soggetto Criptorchide monolaterale è fertile, mentre quello bilaterale è sterile. Il soggetto Monorchide è fertile. A livello clinico la più importante considerazione da fare è che un testicolo ritenuto soffre di un sensibile incremento di rischio per lo sviluppo di Neoplasia. Per questo motivo è consigliabile rimuovere chirurgicamente il testicolo ritenuto. In alcuni casi si procede ad una terapia farmacologica per aiutare la discesa del testicolo, in altri viene fatta una operazione chirurgica di posizionamento manuale nello scroto, ma questi procedimenti sono eticamente da sconsigliare per la natura ereditaria del disturbo.

 

La diagnosi del disturbo ai fini della selezione dei riproduttori è complessa e spesso controversa. Fisiologicamente i testicoli dovrebbero essere chiaramente percepibili al tatto nello scroto a partire dall’ottava settimana. Tuttavia si considera ancora normale una discesa tardiva nelle settimane successive e, a seconda delle interpretazioni veterinarie, si considera necessaria la rimozione del testicolo ritenuto entro il terzo mese secondo alcuni, entro il sesto secondo altri, entro l’anno secondo altri ancora. E’ possibile affermare che il cucciolo normale è solo quello che presenta i testicoli discesi a 50-60 gg. Se i testicoli raggiungono la loro normale posizione in modo naturale nelle settimane seguenti si deve sicuramente tenere conto di questo ritardo (più o meno lungo) nell’eventuale futuro da riproduttore del soggetto. Se il testicolo non scende autonomamente (quindi con intervento chirurgico, o terapia farmacologica) è sicuramente preferibile escludere dalla riproduzione il soggetto. Un ruolo importante e spesso sottovalutato è quelle delle femmine, che non potendo presentare fenotipicamente il disturbo sono delle portatrici difficilmente individuabili se non nel test di progenie. E' diretta conseguenza di quanto sopra esposto che non è sufficiente eliminare dalla riproduzione i soggetti malati per avere un controllo reale del problema. Quando si manifesta un soggetto affetto, tutti soggetti della cucciolata (maschi e femmine) devono essere considerati come potenziali portatori, mentre i genitori sicuramente devono essere considerati come portatori. Nelle fattrici è importante considerare con scrupolo e coscienza lo stato dei soggetti maschi prodotti. Se anche uno solo dei cuccioli presenta il problema la fattrice è da considerarsi portatrice e quindi nei successivi accoppiamenti sarà opportuno evitare stalloni provenienti da linee dove è noto il problema. Se invece i cuccioli con il problema dovessero essere la metà e oltre la fattrice è da considerare omozigote e quindi da escludere dalla riproduzione.Come in ogni ambito di selezione d’allevamento, è possibile assumersi il rischio di usare uno stallone Criptorchide o una femmina omozigote se questi presentano un livello qualitativamente irrinunciabile, ma bisogna essere consci del fatto che l’incidenza del disturbo aumenterà sensibilmente nelle generazioni successive (Robinson, 1991), e quindi agendo in questo modo ci si assume una pesante responsabilità.

 

La diffusione di questi disturbi è molto ampia e si attesta al 13% degli animali maschi visitati nelle cliniche veterinarie per animali da compagnia (Meyers & Wallen, 1993). Nella razza Cane Lupo Cecoslovacco non è possibile fare una stima precisa ma sicuramente il problema non è assente e neanche rarissimo. Come per tutte le patologie a carattere ereditario sarebbe auspicale una maggiore serenità e professionalità nel parlare dei soggetti colpiti, ma spesso si tende a scopare il problema sotto il tappetto e fare finta che non esista.

 

 

Nel contesto legale della compravendita del cane il Criptorchidismo e il Monorchidismo sono considerati vizi redibitori, che quindi prevedono il recesso e il rimborso del prezzo di acquisto. Trattandosi di un animale d’affezione è una soluzione poco contemplata quindi è bene che siano presi precisi accordi scritti nel momento in cui si porta a casa un cucciolo che ha un testicolo non completamente disceso. Un allevatore scrupoloso dovrebbe rimborsare (totalmente se acquistato per allevamento, in parte se acquistato per affezione) il cucciolo Monorchide o Criptorchide e pretendere da contratto la sterilizzazione del soggetto.

 

Alessio Camatta

 

Bibliografia

-Roy Robinson, "Genetic for Dog Breeders" (1991)

-Elaine Ostrander & Anatoly Ruvinsky, "The Genetics of the Dog" (2012)

Articolo inserito il 07/01/2014