Nanismo Ipofisario

Sintomi, cause e prevenzione

 Nanismo Ipofisario

Il Nanismo Ipofisario è una patologia rara dovuta ad una disfunzione della crescita e dello sviluppo del cucciolo.  La patologia è dovuta ad una insufficiente secrezione ormonale da parte dell’Ipofisi, una ghiandola endocrina posta alla base del cranio, responsabile, attraverso la secrezione di diversi ormoni, dell’attività endocrina e metabolica dell’organismo. I principali ormoni regolati dall’Ipofisi sono il GH (Ormone della Crescita), MSH (ormone Melantropo), PRL (ormone Prolattina), TSH (ormone Tireotropo), ACTH ( ormone Adrenocorticotropo) e genadotropine FSH (ormone follico-stimolante) e LH (ormone lutenizzante).

 Nella cucciolata il cane malato appare di dimensioni significativamente ridotte rispetto ai soggetti sani, pur mantenendo le proporzioni corrette; altra manifestazione tipica è il mancato sviluppo del pelo da cane adulto, la perdita graduale del pelo da cucciolo e lo sviluppo di alopecia.

 

In concomitanza a questi tipici segni facilmente riconoscibili, ci sono tutta una serie di disturbi associati, anche più gravi:

 -nelle regioni interessate da alopecia si ha un iperpigmentazione cutanea, oltre a ipercheratosi ortocheratosica, melanosi, atrofia dell’epidermide e dei follicoli piliferi, atrofia delle ghiandole sebacee e assottigliamento del derma. (Kooistra et al., 2010)

-lo scarso sviluppo renale dovuto al deficitario livello di GH, arreca danni permanenti ai reni. (Kooistra et al., 2010) 

-un generale livello deficitario delle difese immunitarie espone il soggetto a infezioni, soprattutto a livello dermico. (Kooistra et al., 2010)

 - fatta salvo qualche rara eccezione, tutti i soggetti maschi presentano chriptorchidismo mono o bilaterale, mentre le femmine presentano anestro prolungato e cicli estrali anovulatori. (Kooistra et al., 2010)

 -la carenza di TSH induce una scarsa attività tiroidea rendendo l’animale lento e poco attivo. (Kooistra et al., 2010)

 

 

Diversi studi scientifici su animali affetti dai classici sintomi hanno evidenziato un particolare profilo nell’anormale funzionamento dell’Ipofisi, attraverso dei test definiti “prove di simulazione ipofisaria”. Questi test, che sono anche la definitiva prova diagnostica del disturbo, hanno rivelato che sono deficitari o totalmente assenti gli ormoni GH, PRL, TSH, oltre alle genadotropine FSH e LH, mentre ACTH risulta secreto normalmente. Questo profilo di disfunzioni e funzioni regolari permette di identificare il disturbo a livello della disfunzione endocrina. (Kooistra et al., 2010)E’ possibile quindi affermare che si tratta di una patologia grave, che influisce pesantemente sulla qualità della vita del soggetto colpito (e di chi se ne prende cura) e ne riduce le aspettative di vita. L’unico approccio terapeutico possibile per aumentare le aspettative di vita è il trattamento con ormoni GH e ormoni Tiroidei. Nel caso di questi ultimi il problema non si pone perché disponibili, mentre non esiste ormone GH canino per eventuali somministrazioni.La Dutch University ha scoperto dopo anni di ricerca che somministrare una combinazione di ormoni tiroidei e ormoni GH suini da buoni risultati.

 

Dando loro il GH nei primi anni di vita stimolano i reni degli esemplari malati a svilupparsi in modo normale.Hanno scoperto che somministrare il GH dopo il primo anno di vita non contribuiva ad ave

re risultati buoni sullo sviluppo dei reni. Quando i reni non si sviluppano e crescono nella maniera corretta durante il primo anno, le medicine somministrate non possono fare più nulla. Per questo motivo la Dutch University cura esemplari solo molto giovani somministrando la combinazione di GH (di origine suina) e ormoni tiroidei.

Questa patologia è riscontrata principalmente nel Pastore Tedesco, nelle razze di sua derivazione (Cane Lupo Cecoslovacco e Cane Lupo di Saarloos) e in sporadici casi nel Weimaraner, Spitz, Pinscher nano, Cane da Orso della Carelia. Già da diverso tempo era stata identificata la sua trasmissione come autosomica recessiva, più recentemente grazie al lavoro del Dr. Kooistra dell’Università di Utrecht, è stata individuata una mutazione genetica che si è rivelata responsabile della disfunzione Ipofisaria che causa il Nanismo.

Uno studio genomico (Genome Wide Association) ha individuato il difetto recessivo nel cromosoma 9 attraverso LOD score 9.8 (LOD, Logarithm of Odds è un test statistico per indagini genetiche). In quella regione è contenuto il gene LHx3 che codifica un fattore di trascrizione essenziale per lo sviluppo pituitario (ipofisi è anche detta ghiandola pituitaria). Nello specifico il gene mutato presenta una delezione (assenza di un tratto di cromosoma) di uno dei delle sei ripetizioni di 7bp nell’introne 5 (parte non codificante) di LHx3, riducendo la misura dell’introne da 75bp a 68bp. In conclusione, una contrazione del DNA a livello dell’introne 5 del gene LHx3 è associata al Nanismo Ipofisario. (Kooistra et al., 2011)

La sua trasmissione è autosomica recessiva: il soggetto omozigote sano (n/n) e portatore sano (n/DW) non presentano alcuna disfunzione, mentre il soggetto omozigote mutato (DW/DW) corrisponde ad un soggetto malato a tutti gli effetti.

E’ attualmente disponibile un test genetico, accreditato e scientificamente riconosciuto per l’individuazione di questa mutazione per la prevenzione del disturbo nel Pastore Tedesco, Cane Lupo di Saarloos e Cane Lupo Cecoslovacco. Il test fino a poco tempo fa veniva eseguito unicamente presso il dipartimento di Veterinaria dell’Università di Utrecht; oggi è possibile eseguire il test per il Cane Lupo Cecoslovacco anche  nei seguenti laboratori: Laboklin (Germania), Antagene (Francia), Slovgen (Rep. Slovacca), Genfast (Italia).

 

Nel Cane Lupo Cecoslovacco la nascita di soggetti affetti da nanismo è nota da molto tempo, risalente agli anni novanta in un allevamento della Repubblica Ceca è l’informazione in mio possesso. Più recentemente, con l’avvento dell’era digitale, e della presa di coscienza sulla malattia, sono diventati di dominio pubblico diversi casi. E’ sicuramente una malattia rara, ma allo stato il livello di screening della mutazione nella popolazione è ancora molto basso per stabilire una frequenza allelica e genotipica attendibile.

Nella popolazione italiana di 6785 soggetti presenti nel Database di CLC-Italia.it sono presenti 36 risultati di cui 28 omozigoti sani (n/n) e 8 eterozigoti i portatori sani (n/DW). I risultati raccolti dal 2009 dal sito Wolfdog-healfinfo.og  sono invece 228, di cui 186 omozigoti sani (n/n), 34 portatori sani (n/DW) e 8 soggetti affetti (DW/DW).

 E’ sicuramente interesse dell’Allevatore serio evitare la produzione di soggetti malati da Nanismo Ipofisario, in quanto sono animali che necessitano di cure continue,  che sono soggetti a vari tipi di complicazioni e con una bassa aspettativa di vita. Sono soggetti invendibili che nella maggior parte dei casi rimangono in allevamento con tutte le spiacevoli conseguenze che ne conseguono, sia di natura affettiva che economica.

 

 

 

Alessio Camatta

 

Bibliografia:

-Corradini Sara, Kooistra Hans S. : “Nanismo Ipofisario in quattro Pastori Tedeschi”

- Kooistra Hans S., Anne Marie Voorbi : “A Contracted DNA Repeat in LHX3 Intron 5 Is Associated with Aberrant Splicing and Pituitary Dwarfism in German Shepherd Dogs”

Articolo inserito il 11/02/2014