Imponente casistica di test e esami istopatologici

Ultimo articolo scientifico su DM di Joan Coates

Imponente casistica di test e esami istopatologici

Cari amici,

è stato pubblicato questo mese sulla rivista scientifica Journal of Veterinary Internal Medicine, lo studio di Joan Coates sulla distribuzione della mutazione classica del gene SOD1 (SOD1:c.118A) e quella più rara (SOD1:c.52T), su 222 razze canine (tra cui anche il Cane Lupo Cecoslovacco). E’ lo studio di cui ci aveva dato anticipazione il Prof. Gualtiero Gandini in occasione dell’incontro organizzato dagli amici dell’Hovawart Club Italia il mese scorso.

Come preannunciato la casistica presentata è imponete: 33.747 soggetti testati e 249 esami istopatologici.

 

 

Riportiamo la traduzione l’asbract e le conclusione dell’articolo scientifico:

 

 "I precedenti studi associavano due mutazioni degli alleli del gene SOD1 (SOD1:c118A e SOD1:c52T) con la mielopatia degenerativa in 6 razze di cani. La distribuzione di questi alleli in altre razze non era riportata.

L'obiettivo del presente studio è descrivere la distribuzione del SOD1:c118A e SOD1:c52T in 222 razze. Il campione utilizzato è il DNA di 33.747 cani, analizzato per SOD1:c118A e/o SOD1:52T. E' stato, inoltre, eseguito l'esame autoptico di sezioni del midollo spinale su 249 di questi cani.

Il metodo utilizzato è un'analisi retrospettiva di 35.359 cani che erano stati precedentemente identificati con genotipo SOD1:c118A o SOD1:c52T e uno studio prospettico per aggiornare lo stato clinico dell'insieme dei cani da cui sono stati ottenuti i campioni.

E' risultato che l'allele mutato SOD1:c118A è stato trovato in cani meticci e in 124 differenti razze, mentre l'allele mutato SOD1:c52T è stato trovato solo nella razza Bernese. La maggior parte dei cani, con conferma istopatologica di mielopatia degenerativa, erano omozigoti per l'allele SOD1:c118A, ma 8 cani con conferma istopatologica di mielopatia degenerativa erano eterozigoti SOD1:c118A/G e non avevano ulteriori sequenze variate nella regione di codifica dell'aminoacido SOD1. L'aggiornamento delle condizioni cliniche dei cani dai quali sono stati prelevati i campioni suggeriscono che la mutazione SOD1:c118A in omozigosi, sia il maggior fattore di rischio per la manifestazione della mielopatia degenerativa, piuttosto che la mutazione SOD1:c118A/G in eterozigoti.

Concludiamo che l'allele SOD1:c118A è molto diffuso e comune tra i cani, mentre la mutazione SOD1:c52T è rara ed appare limitata alla razza Bernese. Quindi noi concludiamo che si deve allevare seguendo strategie razionali per evitare la produzione di SOD1:c118A in omozigosi". (Coates et al., 2014)

 Le considerazioni che si possono trarre dalla pubblicazioni sono molteplici. Sicuramente i dati più rilevanti e di sicuro interesse è che una volte per tutte si ribadisce, da parte dei massimi esperti a livello mondiale di questa brutta che è la Mielopatia Degenerativa, che il test è sicuro: 33.747 genotipizzazioni confrontate a stato clinico ed esame istopatologico per i soggetti malati è un campione di studio imponente che mette definitivamente a tacere ogni tentativo, anche da parte di addetti ai lavori, di insinuare dubbi sulla validità del test come associazione della mutazione alla malattia, e soprattutto sulla validità del test come metodica tecnica.

 

 Altro dato rilevante è la presenza per la prima volta della nostra razza in uno studio ufficiale. Il dato riguarda la genotipizzazione di un campione di 52 soggetti Cane Lupo Cecoslovacco nel campione complessivo analizzato dall’Università del Missouri. I risultati sono stati : 24 omozigoti sani (n/n), 21 eterozigoti (n/DM) e 7 omozigoti mutati (DM/DM), per una frequenza allelica di 0,34. Questo dato, spiegato in termini pratici e comprensibili significa che se si potesse estrarre a caso un allele nella popolazione di CLC di quel determinato locus, una volta su 3 sarebbe un allele mutato (Pagnacco, 2004).

 

Questo dato è molto alto, indica una diffusione molto alta dell’allele mutato, per fortuna i dati che sono stati raccolti in diversi ambiti e con una rilevanza numerica maggiore, indicano per fortuna che la frequenza allelica nella nostra razza è un po’ più bassa, tra 0,22 e 0,24 come illustrato in due precedenti articoli qui pubblicati (1 e 2).

Ma qual è la diffusione nelle altre razze? Vediamo innanzitutto il dato generale del campione di questo studio: su 33.746 cani di razza e non, 16.550 sono n/n (49%), 9112 sono n/DM (27%) e 8084 sono DM/DM (24%) per una frequenza allelica di 0,37.

 Le razze in cui l’allele mutato (SOD1:c.118A è più frequente sono:  Wire Fox Terrier (0,94), Pembroke Welsh Corgi (0,79), poi troviamo in tredicesima posizione il Pastore Tedesco con un campione imponente di 6.458 soggetti testati che rivelano una frequenza di 0,37. Due posizioni più in basso, ma molto in alto in questa triste classifica, il Cane Lupo Cecoslovacco con appunto una frequenza di 0,34 su 52 cani testati.

 

Labrador Retriever e Golden Retriever, con campioni di 334 e 475 cani hanno rispettivamente una frequenza di 0,03 e 0,07.

 Altro dato rilevante è quello, che già riportavo nell’anticipazione di studio che ho dato il mese scorso, la presenza di 8 soggetti eterozigoti (n/DM) che con sintomatologia compatibile con Mielopatia Degenerativa sono stati confermati da esame istopatologico. Come si riportava nel precedente articolo le spiegazioni su questi casi possono essere molte e non ancora definite dai ricercatori. Questa è quanto riportato nell’articolo:

 

“…questo risultato è coerente con l'ipotesi che il meccanismo patologico alla base dello sviluppo di DM sono simili al meccanismo tossico guadagno di funzione ritenuto responsabile dello sviluppo della SOD1 correlate SLA.” (Coates et al., 2014)

Per la cronaca, questi 8 casi erano: 1 Alaskan Husky, 2 Cheasepeak Bay Retriever, 2 Pastori Tedeschi, 2 Bovari del Bernese e 1 Rhodesian Ridge Back.

Nello studio si riportano anche alcuni casi di omozigoti sani (n/n) con uno sviluppo di sintomi compatibili di DM, ma nessuno è stato confermato da esame istopatologico.

 Un altro dato sicuramente interessante riportato nella Tabella 4 dell’articolo è che tra i soggetti genotipizzati come omozigoti mutati (DM/DM) e senza sintomi prima degli 8 anni, il 60% han manifestato i sintomi della malattia poi,  tra gli 8 e 10 anni.

 

 In conclusione possiamo dire, se ce ne fosse ancora bisogno, che ogni tentativo di sminuire questa questione e di diffondere dubbi di validità su questo test e sulla profilassi preventiva sulla Mielopatia Degenerativa, è definitivamente messo a tacere con questo importante studio.

 

Alessio Camatta

 

Riferimenti:

Coates et al. : “Breed Distribution of SOD1 Alleles Previously Associated with Canine Degenerative Myelopathy” 2014 Articolo completo pdf

Articolo inserito il 26/02/2014